> HIDEWEAVER |
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Band: HIDEWEAVER |
Title: Silver Bullet |
Format: Digipack CD |
Release Date: 9/Feb/2013 |
Price: $10.00 USD |
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Silver Bullet is an album that impresses with its originality and sophistication.
Every single note will be a milestone in a journey to that freak-show called heavy metal.
If you want to get lost in a dream of power and melody, between granite guitars, high-pitched voices and
choruses that you'll never forget, Silver Bullet is the pearl you were looking for.
Exquisite melodies, outstanding guitar work, impressive structures and magical vocals and choruses will take the listener to a magical journey of beautiful landscapes and enchanted dreams. Silver Bullet is the key that will open the doors of your imagination and will bring magical visions to those long and lonely nights where Metal Music is your escape from reality.
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> Track List |
1. Silver Bullet |
6. Wash my tears away |
2. Opus die |
7. Eyes open wide |
3. The same old song |
8. Of beauty and vanity |
4. The scarlet whore |
9. $alevation |
5. Wait until dark |
10. Shades |
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> Sound Sample |
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Mondo Metal |
Nell’attuale periodo che il Power Metal sta vivendo è difficile trovare una band che abbia vere potenzialità e specialmente quella buona dose di personalità che li possa contraddistinguere dai tanti cloni che in questi ultimi anni stanno saltando fuori.
Per fortuna (specialmente per chi scrive questa recensione) ci troviamo ad ascoltare una fiera ventata di buona musica, ricca di deliziosi spunti melodici, tecnici, e pieni di quell’impatto sonoro che ci spinge a godere con molto piacere di ogni singola traccia che arricchisce quest’ottimo "Silver Bullet".
I Forlivesi Hideweaver costruiscono questo Full Length su sane radici di stampo Edguy – Angra (giusto per citare i gruppi che più incidono nel sound), troviamo ispirazioni meravigliose che richiamano le loro influenze ma il loro punto forte sta nel riuscire con naturalezza a non farle incidere troppo, ma anzi, le trasformano dando al sound omogeneità e freschezza.
Non possiamo non citare quelli che sono gli episodi di maggior spessore di questo lavoro:
La title track "Silver Bullet" nasce sulla scia di "Mandrake" dei prima citati Edguy, ma già dagli arrangiamenti tendenti all’Hard Rock e dal timbro canoro di Nando Dessena si trasforma con il ritornello in una classic song molto coinvolgente e potente, è favorita anche da uno dei ritornelli più riusciti da far invidia anche a nomi ben più noti della scena, ci entra subito in loop nel cervello per le sue ottime soluzioni.
Veniamo trascinati da "The Scarlet Whore" un brano che non sfigurerebbe affatto in un cd dei Masterplan, una speed-track con assoli "spavaldi" di chitarra e ottimi tappeti di tastiera; lodi e glorie all’ottimo lavoro di Gregorio Fabbri alle pelli e Raffaele Guarino al basso che donano una forte impronta sia in questo che in tutti i brani presenti nel Full.
"The Same Old Song" è una traccia molto personale affascinante e ricca di pathos, si contraddistingue per le sue linee a tratti accattivanti e allo stesso tempo dolci e caute, il contributo dei chitarristi Luca Amadori e Fabio Rossi si fa corposo e coinvolgente abbracciando il sound in tutta la sua struttura.
Continuiamo con "Wash My Tears Away" trascinante e cadenzata nei suoi riff, con una prova canora di Nando D. sopra le righe bravo nel rimanere vocalmente sempre in linea e allo stesso tempo dando forte rilievo alla sua posizione.
Con "Of Beauty And Vanity" gli Hideweaver ci riportano ai tempi d’oro degli Stratovarius regalandoci però sfumature più ricercate, proposte specialmente dal minuto 3.00 in poi nel quale il brano si articola tra ritmiche speed neo-classic su tappetti di tastiera sostenuti da assoli gustosi che accompagnano fino alla fine il brano che si accoda ancora una volta ad un ritornello molto convincente.
Concludiamo con "Shades" quella che per noi è la perla di questo lavoro:
Si discosta molto dalle sonorità proposte fin’ora ed è proprio per questo che si capisce il lato compositivo degli Hideweaver: Non si parla di un brano Speed Metal ma bensì fa dei suoi punti forti melodie e arrangiamenti, richiama tutte le influenze della band che propone in 6 minuti matrici Power e Rock Melodiche avvolgendoci con piacere in armonie mature che danno la giusta continuità e chiusura a questo lavoro più che riuscito.
Abbiamo citato i punti più alti di questo "Silver Bullet" ma non per questo il restante è di poco conto, ma anzi, ascoltare album di questi livelli ci fa sempre piacere perché è un modo per renderci conto che ci sono ancora musicisti che non si fermano ai soliti canoni ma bensì hanno sempre voglia di crescere e maturare per dar vita a "piccoli" gioielli come questo che vi consigliamo più che soddisfatti.
Voto 8 |
Heavy Metal Maniac |
A volte, ascoltare un gruppo italiano si rivela una bella sorpresa. Il primo disco dei nostrani Hidewaver è un ottimo esempio di come dovrebbe suonare il metal moderno: duro, potente, secco e con il gusto per la melodia.
E' proprio la melodia l'elemento trainante del disco, soprattutto se consideriamo le linee vocali del cantante Nando Nassena, in tutto l'album sempre ispirato e sopra le righe, con il ritornello giusto per ogni brano.
Dal punto di vista strumentale, assistiamo ad un'ottima performance. Le chitarre sono affilatissime e assassine, macinano riff e non conoscono cali di di tensione, come ad esempio come nella titletrack o nel quarto brano "The Scarlet Whore" o nell'ottavo pezzo del disco "Beauty and Vanity". Discorso a parte meritano gli assoli, sempre al fulmicotone, molto tecnici, ma anche alla ricerca della melodia, quasi sempre indovinata. Se aggiungiamo un muro ritmico imponente e fantasioso impartito dal duo Raffaele Guarino (basso) e da Gregorio Fabbri (batteria) che non lascia prigionieri e, che a volte ricorda qualcosina degli Stratovarius ( ma molto alla lontana) ed il gioco è fatto.
Certamente non è un capolavoro, ma le canzoni proposte, le soluzioni messe in campo e la grande passione che traspare da ogni singola nota, fanno bene sperare per il futuro della compagine italiana.
Voto: 75/100 |
The Sentinel |
Para saber de los comienzos de Hideweaver hay que remontarse a finales de la década de los 90, donde en 1998 surgía el grupo Themselves, encabezado por el guitarrista Fabio “Lanyux” Rossi, quienes dejaron como legado una demo de seis canciones: “... In The Last Chimera” (2001); re-editada en el 2002 con el añadido de tres temas más. Participando con la canción “Time To Rise” en el recopilatorio “I.M.A.” (Italian Metal Alliance, 2003), y en el lituano “Atlantida Productions - Vol. 17”. Pasando en diciembre de 2003 Themselves a llamarse Hideweaver, formando en aquella época con: Gianni Matera (voz), los guitarristas Fabio “Lanyux” Rossi y Luca Amadori, Raffaele Guarino (bajo), y Volodia Valmori (batería). Registrando con el nombre de Hideweaver la demo “Time To Rise” (2004). Y filmando en septiembre de 2004 en su ciudad natal, Forli (Italia), el DVD “The Dreams Crusher” (2004), compuesto por el videoclip del tema “The Dreams Crusher”, biografía y fotos de la banda...
Después de la marcha del batería Volodia (en 2004) y del vocalista Gianni (en 2007), Fabio “Lanyux” Rossi, Luca Amadori y Raffaele Guarino junto a los nuevos compañeros: Nando Dessena (voz) y Gregorio Fabbri (batería), graban la demo “Wash My Tears Away” (2007).
“Silver Bullet”, el primer álbum del quinteto italiano, fue editado primero en mayo de 2012, distribuido mundialmente por el Sello digital Zimbalan. En febrero de este 2013, los mexicanos de EBM Records lo editaban en formato digipack.
Las diez canciones, grabadas en Lair X Studio y mezcladas / masterizadas en Domination Studio, son composiciones variadas, aunque principalmente encontramos Heavy / Power Metal de corte europeo con muchos matices melódicos -tirando más hacia los países nórdicos o Alemania antes que el rimbombante y orquestado cosechado en Italia encabezado por Rhapsody- mostrado en los temas “Opus Die”, “The Scarlet Whore” (a la Helloween / Edguy), “Wait Until Dark” (composición bastante pegadiza y con efectivas pinceladas de teclas), “Eyes Open Wide”, “Of Beauty And Vanity” (aquí me recuerdan a veces a los brasileños Angra) y “$alevation”.
Pudiéndose escuchar además una buena mezcla de Hard Rock & Heavy Metal melodioso como en la inicial “Silver Bullet” (con una introducción muy bien relacionada sonoramente con la portada del álbum; y coloreando en determinados momentos atractivamente al tema unas melódicas y pegadizas teclas de aires futuristas) o en “Wash My Tears Away” (sonando teclas de cariz Metal Gótico); y también Hard Rock melódico / A.O.R. que realizan en “The Same Old Song” (con comienzo a la Whitesnake) o en la final “Shades”, donde la melodiosa voz de Nando Dessena me trae recuerdos por momentos a Sebastian Bach, como también lo hace en otras canciones, caso del tema-título.
“Silver Bullet” tiene el don de tener variedad en su escucha, aún prevaleciendo los cortes de Heavy / Power Metal, rindiendo bien los músicos y vocalista, pero en contra algunas canciones quedarían mejor con una duración menor, y el sonido en muchas ocasiones nos llega con falta de más definición, claridad, y saturado, debiendo tenerlo en cuenta para su próxima grabación.
Hay que mencionar que Hideweaver acompañarían al cantante Blaze Bayley y su banda durante el “King Of Metal Tour 2012” en siete conciertos a finales de mayo de 2012; pero tras las tres primeras fechas (jueves 24 en Ornavasso, viernes 25 en Arezzo, y sábado 26 en Como), según un comunicado de la propia banda, se decidió abandonar la gira debido a que, en la tercera fecha, el vocalista inglés atacó al bajista Raffaele, teniendo éste que ser tratado de urgencias la misma noche.
Volvió a haber movimiento en las filas del grupo entrando Alessandro Baruzzi (guitarra) y Roby Eagle (batería), sustituyendo a Luca Amadori y Gregorio Fabbri, respectivamente. |
Raw & Wild |
Nati dalle ceneri dei Themselves e in attività da svariati anni tra demo e varie partecipazioni a compilation del settore, gli italianissimi Hideweaver giungono oggi a ristampare il loro “Silver Bullet” del 2012 per l'etichetta EBM. Non è tanto la differenza di nazionalità tra band e label a suscitare il mio stupore – sono tante le bands nostrane che incidono per l'etichetta messicana – quanto per il genere proposto, una sorta di miscela tra le melodie aperte dell'AOR e la durezza del prog metal: dati gli standard della label latina, mi aspettavo l'ennesimo combo thrash e invece ecco qui un quintetto fortemente influenzato da mostri sacri del calibro dei Pretty Maids, che ha il suo punto di forza nella coppia di asce, ben calibrate e soprattutto autrici di una serie di assoli memorabili. A questo si aggiungano le linee vocali catchy di Nando Dessena, che qua e là riescono anche a suscitare discreta attenzione da parte dell'ascoltatore, e l'idea della proposta musicale dei romagnoli sarà chiara. L'opener “Silver bullet” si pone idealmente a metà tra un certo pomp rock di matrice ottantiana e di certo metallo robusto influenzato dal prog, con lievi richiami ai Dream Theater, mentre la seconda “Opus die” apre i confini al power teutonico, complici le scelte ritmiche della coppia di chitarre e l'assolo malmsteeniano. La scelta amplia di sicuro gli orizzonti degli Hideweaver, pur spiazzando l'ascoltatore per lo stacco così netto, che riporta materialmente l'orologio indietro di 5 anni rispetto allo stile della song precedente. I cinque risultano di sicuro meno convincenti quando pendono troppo dal lato dell'AOR, come in “The same old song” e nell'attacco un po' ruffiano di “Wait until dark”, mostrandosi a proprio agio sulle partiture più muscolari, rappresentate da “The Scarlet Whore” (reminiscente degli Helloween anni ‘90), dall'intricato riffing di “Salvation” e dall'epicità quasi hollywoodiana di “Of Beauty And Vanity”, in cui le chitarre assumono colorazioni simili a quelle di Petrucci. Il disco scorre senza particolari intoppi, sempre sostenuto da un apporto tecnico sopra la media, e forse presenta una sovrabbondanza di parti vocali, nel senso che qualche parte strumentale in più non avrebbe guastato, tanto per mettere maggiormente in risalto l'ottima sezione chitarristica. Ascolto sicuramente consigliato agli amanti del genere…
Voto: 7/10
Francesco Faniello |
Metal Temple |
HIDEWEAVER is a Heavy Metal outfit from Forli, Italy. This venture was yielded from the ashes of a band called THEMSELVES , founded by guitarist Fabio Lanyux Rossi in the late nineties. Just recently the Metallers released their new “Silver Bullet” , via EBM Records.
“The Same Old Song” is surprisingly opening with a Hard Rock vibe similar to BONFIRE or WHITESNAKE with an amazing melodic singing. After the intro, it is a proceeding of a classic Metal number with a powerful peak shredding solo. The same was with “ The Scarlet Whore” , a classic Hard Rock into then converging into a Heavy / Power Metal onslaught of melodies and fury, quite catchy. Title track “Silver Bullet” delivers the additional sound of overhead keyboards integrated well with the song's Euro Power Metal spirit. “Opus Die” displays a different orchestration with a blending of Progressive an Power Metal, highly dynamic rhythms that carved RHAPSODY OF FIRE into my memory. This song essentially presents the band's great instrumental talents along with the impressive vocal act of Nando Dessena. “Shades” is one of the album's less edgier tracks, a bit more subtle, yet more melodic, the striking singing, reminds me a little of the ban d PRIME TIME. “Wait Until Dark” hails forward as a bit Gothic, a small surprise, yet it has a stronger pattern of sound, catchy melodies and IRON MAIDEN oriented riffs. Worth listening are the grand guitar solos on “Wash My Tears Away” and Heavy meets Power Metal of “Of Beauty and Vanity” . “Eyes Open Wide” is Euro driven for sure, a bit progressed, heavy as hell clinging a bit to SINBREED with its energy & passion .
Summing up, HIDEWEAVER is quite a Heavy Metal entity. I really enjoyed the variations of classic Metal genres, including Hard Rock and AOR this making this album interesting. HIDEWEAVER has a big potential. I'm interested what guys will offer to listeners in the future and I can't wait for some new tracks. |
Lords of Metal |
When something get released via EBM Records I usually expect old-school heavy and especially thrash metal. Without having read the band's biography first, Hideweaver's debut in the player expecting the same thing, to be proven wrong immediately with the opening/title track!
This Italian band has been around for over a decade and has self-released two demos and a mini-DVD. But it wasn't until February this year that the first official album was a fact. What the gentlemen deliver on 'Silver Bullet' can best be described as a combination of melodic power metal and AOR, with here and there a nod towards prog and sleazy hardrock. To get an idea of what you can expect, you should try to imagine what it will sound like if you would mix bands like Masterplan, Edguy, German Angel Dust (at the time of 'Border Of Reality'), Shakra and fellow Italians The Dogma and similar bands.
Initially the music is already quite catchy. There is however much going on in the songs and the music contains several layers, making it too chaotic, and therefore confusing at the same time. Solid, fast power metal riffs, quiet, melodic and melancholic passages, pumping rockers, sleazy groove moments, futuristic keyboards (which sometimes remind me a lot of Eloy), catchy choruses, hard to digest prog ... 'Silver Bullet' has it all. The album therefore requires several listens in order to fully reveal itself. With every listen, however, I get deeper into the world that Hideweaver has created and learn to appreciate it a lot more. It is also becomes more and more clear that the compositions are very strong in general, and may even have an addictive effect.
In Nando Dessena the band has a good singer in its ranks, whose voice reminds me of a combination of Tobias Sammet (Edguy), Sebastian Bach and Daniele Santori (The Dogma). Although the man has a limited voice and at times sounds a bit too monotonous, his voice fits well with the music. The instrumentalists know their tricks well and finally the production is strong and contemporary. All in all, 'Silver Bullet' is a debut to be proud of, and although not all songs are equally convincing, the band shows a lot of potential and this album will definitely appeal to the fans of melodic, modern power and progressive metal. You should definitely give it a chance. |
Rock en Cuba |
EBM se ha despegado de la serie thrash is back para ofrecernos un grupo diferente, Hideweaver, con este disco Silver Bullet, que suena bastante original, pero al mismo tiempo encasillado en los que hemos definido como metal estilo italiano, o sea, un estilo de prog power metal con aires épicos y buenos trabajos de composición y arreglos musicales.
El tema título del disco, que abre la escucha, no es de los más impresionantes en realidad, y Nando fuerza la voz de una manera que llega a molestar ligeramente, pero a partir de “Opus Die” el disco comienza a mejorar de manera continua, con intensos y compactos sonidos de guitarra, respaldados por bellas melodías intercaladas.
“The same old song” tiene un timbre musical de power metal pero es en su estructura un tema típico de AOR americano, algo que se repetirá en otros momentos. Magnifica canción con interesantes solos de guitarra a cargo de Luca y Fabio. Sin embargo en otros momentos suenan un poco repetitivos tal vez por querer ser muy apegados a un estilo musical que al igual que en el resto, todo está bastante dicho y redicho.
Sin embargo, no tomen esto como una crítica negativa, porque a los amantes de esta línea musical les gustará mucho el disco, con momentos exquisitos, como los solos de guitarra de “Wait Until Dark” y la magnifica "Shades".
Aunque no aparece un tecladista acreditado, hay momentos como el inicio de “Wash my Tears Away” donde creo escuchar uno. Casualmente en este tema también Nando se me parece mucho a John Elefante, quien fuera vocalista de Kansas durante un tiempo.
Este proyecto está dando guerra desde finales de los 90 bajo el nombre de Themselves, habiendo participado en algunos discos recopilatorios como el Italian Metal Alliance ("IMA"), y el volumen 17 de Atlantida Productions, una serie de discos hechos en Lituania. En el 2003 adoptan el nombre actual, con Nando a la voz, e intentando grabar demos y un mini álbum, hasta que les ha llegado la oportunidad de grabar este que es su disco debut. |
Wings of Death |
De kweekvijver van aanstormend metal talent dat ze Italië noemen heeft weer een veelbelovende band gecreëerd: Hideweaver. Na wat demo’s, een mini cd en een paar verschijningen op compilatie album, is het nu tijd voor het echte werk. Eindelijk hebben ze dan een full-length album, en ik ben benieuwd hoe die klinkt!
We trappen af met een scala aan soundeffecten zoals wolvengehuil, brekend glas, een kogel en het luiden van een klok bij de titelsong Silver Bullet. Vervolgens bouwt de intro heel wat spanning op, en wat volgt is een zalig en pittig nummer met een hoog verslavend gehalte. De melodielijnen zijn zeer interessant, de gitaren zijn lekker diep, de solo’s meeslepend, de drums gooien zo af en toe zo’n heerlijk dubbel-bas speed effectje erdoorheen en de zang is loepzuiver.
Opus Die begint wat chaotisch, en blijkt zijn eigen ritme niet echt te kunnen vinden. Maar dan komt het nummer in een stroomversnelling terecht en de powermetal elementen komen naar boven drijven. Wel typisch een nummer waar je even in moet komen. The Same Old Song spreekt zich een tikje tegen, want het gebeurt zelden dat ik zo’n verfrissende mid-tempo/ballad tegenkom. In dit nummer zit een leuk, 80’s knuffelrock achtig sfeertje.
Wat volgt is lekker relaxed maar vlot drumwerk in The Scarlet Whore. Ook weer een nummer waar je niet zo in rolt, maar wat meer luisterbeurten nodig heeft. De standaard geluiden worden gelukkig doorbroken met een zeer zalige gitaarsolo waar de snelle Italiaanse vingers in uitblinken. Een geweldig verrassend a capella stukje brengt de sfeer er weer flink in bij Wait Until Dark. De drums zijn ook weer goed bezig door zo af en toe even goed op die dubbele bassen te rammen, en dat subtiele piano twinkeltje ertussendoor is ook heel fijn om te horen.
Wash My Tears Away begint ook weer lekker pittig en qua ritme en zang is het een heel interessant nummer, maar het zwakt in het begin, zeker qua melodie, wat af. Maar halverwege komt dan die gitaarsolo en vanaf daar schiet het algemene niveau meters de lucht in. Eyes Open Wide klinkt eerst ook wat vlak en eentonig, maar weer is die gitaarsolo de redder in nood Dat blijkt toch echt hetgene te zijn waar Hideweaver in uitblinkt en ook wat dit album kracht geeft nadat je denkt dat je op een dipje bent gestuit. Moeten ze toch even mee uitkijken….
Toch worden dingen weer heel interessant en gaat het niveau weer naar het was bij het eerste nummer met Of Beauty And Vanity. Veel afwisseling, met hier en daar een episch progressief tintje. Met vlagen komt er zelfs even een ‘wauw’ momentje langs wat compositie betreft. $alevation komt ook weer een tikje chaotisch over. De gitaarsolo’s lijken nu een verplicht iets en zelfs die kunnen de chaos niet meer rechttrekken, maar voegen juist meer ervan toe. Niet echt het beste nummer op dit album.
We sluiten af met Shades, een wat bitterzoet nummer met een lekker tempo en verslavende melodieën dat een passend slot geeft aan dit wisselende album. We eindigen op hetzelfde geweldige niveau waar we begonnen, maar dat wat ertussen zit wil nog wel eens wat inzakken. Hier en daar zitten geweldige momenten in dit album verborgen, maar die komen meestal als mosterd na de maaltijd. Waarom is het toch zo vaak dat het eerste nummer zo lekker klinkt, en de boel daarna wat inzakt? Ook Silver Bullet is weer zo’n geval. Zeker een band en een album met een heleboel potentie, maar het heeft wat luisterbeurten nodig. Knap niet gelijk af op de eerste klanken, want ik heb het gevoel dat deze band me later nog gaat verrassen. Ik hou deze in elk geval nog even in mijn playlist. |
NoizeItalia |
Disco interessante questo “Silver Bullet” degli Hideweaver, band che si rifà si all'immaginario power metal ma in maniera personale e con interessanti variazioni sul tema. La titletrack posta ad inizio lavoro mostra subito il lato più vicino agli stilemi del genere, con la bella voce del singer Nando Dessena sugli scudi, ma le cose più interessanti le ritroviamo con l'avanzare della tracklist, ad esempio come nel rock moderno e melodico di “The Same Old Song” od i rimandi al metal più classico e meno “leccato” di “Wash My Tears Away”. “Silver Bullet” è un disco ben suonato che può far felici gli amanti dei generi più classici e non solo, grazie ad una spiccata personalità che di solito latita fra chi si dedica a queste coordinate sonore. |
Mondo Metal |
Il progetto Hideweaver nasce dalle ceneri di una band chiamata Themselves, fondata dal chitarrista Fabio Lanyux Rossi alla fine degli anni Novanta. Nel Dicembre 2003 i Themselves scelgono il nuovo monicker "Hideweaver" e un Demo-CD, "Time to Rise", viene completato e pubblicato il 7 Aprile 2004.
Dopo diversi cambi, l'attuale line-up degli Hideweaver vede: Nando Dessena alla voce, Gregorio Fabbri alla batteria, Raffaele Guarino al basso, Luca Amadori e Fabio Rossi alle chitarre, ed esordisce nel 2007 con il demo tape "Wash My Tears Away". Il demo del 2007 disegna le linee guida per il full length “Silver Bullet” ("Zimbalam") che ci accingiamo a presentare, e che cerca di coniugare un sound massiccio e un incalzante rock groove con linee vocali melodiche tipicamente AOR. "Silver Bullet" si apre con l’omonima traccia, in cui viene dipinto nell’immaginario dell’ascoltatore uno scenario tipicamente horror: ululati, porte che scricchiolano, vetro in frantumi e uno sparo in chiusura.
Sonorità hard rock/heavy arricchite da una voce pulita e con variazioni di tonalità, che passano dalle più basse alle più acute in corrispondenza del bridge.
La traccia di presentazione ha dei suoni molto duri, ma allo stesso tempo orecchiabili, in cui la batteria, prima lineare e poi raddoppiata, dà una buona spinta a tutto il pezzo.
Nella traccia ad impressionarci è sicuramente l’assolo, ben strutturato e molto tecnico.
Con "Opus Die" ci lasciamo alle spalle le precedenti sonorità hard rock, per arrivare a una traccia potente ed energica. La parte strumentale è incalzante, con ritmiche serrate e una batteria che macina di doppio per tutta la durata del brano.
Questa, insieme a "The Scarlet Whore", abbraccia influenze power/prog.
Nello specifico in quest'ultima abbiamo un bel contrasto tra la melodia del ritornello e l’aggressività delle strofe, contrasto presente sia per la voce che per la parte strumentale.
"The Same Old Song" è una traccia piuttosto buona, ben strutturata e con alternanza clean/distorto in corrispondenza di strofe e ritornello. Anche qui troviamo un'ottima performance del chitarrista, sia nell’intro che durante l’assolo.
La linea vocale, ben pensata, sposa benissimo la ritmica, e insieme danno origine a una traccia di piacevole ascolto, scorrevole e comunque incisiva.
"Wait Until Dark"... dal titolo aspettavo una traccia oscura, atmosferica, invece la traccia inizia solo con la voce, in falsetto e molto acuta. L’ingresso degli strumenti riesce a inquadrare la traccia verso un heavy/hard che richiama un po’ i Gamma Ray. In alcuni punti la voce viene supportata solo da batteria e basso (anche se quest’ultimo si sente davvero poco), comunque l’ho trovato molto interessante come arrangiamento, e devo dire che mi è piaciuto molto.
"Wash My Tears Away", sesta traccia di "Silver Bullet": le sonorità si mantengono sempre melodiche e orecchiabili, l’unica cosa da far notare è la voce, che durante i ritornelli si spinge verso tonalità più alte, sostenuta dai cori, e che nel complesso rende piuttosto bene.
"Eyes Open Wide" e la successiva "Of Beauty and Vanity": spettacolari! Solo drumming per l’intro nella prima, struttura strumentale tipicamente power per entrambe. Il riffing della chitarra è semplice ed efficace, e le linee vocali sono piuttosto belle, omogenee e lineari in entrambe le tracce.
Anche qui la performance solistica è degna di lode, mi piace proprio come vengono strutturati ed eseguiti gli assoli in questa band!
"$alevation", come le due precedenti, si distacca dalle tracce iniziali, un vero e proprio cambiamento nelle sonorità. Più aggressiva, articolata e potente.
A chiudere "Silver Bullet" è la decima traccia: "Shades". Un intro strumentale molto atmosferico e suggestivo, che esplode letteralmente a traccia inoltrata, pur mantenendo in secondo piano il tema iniziale. Una traccia molto tranquilla piena di enfasi ed emozionante.
In generale si tratta di un album in cui le tracce sono immediate e d’impatto, si memorizzano con facilità e si ascoltano con piacere in qualsiasi contesto.
Come già detto sopra, le chitarre sono di maggior rilievo nell’intero album, ma a seconda dei brani anche il resto dei musicisti spicca per le proprie qualità tecniche.
In conclusione l’ho trovato davvero molto energico e positivo, sicuramente consigliato. |
Metalhead |
(Zimbalam) Interessante vedere come cambi il mercato discografico: gli hard rockers Hideweaver, una carriera ultradecennale alle spalle ma qui al debut sulla lunga distanza, hanno deciso di ‘pubblicare' il loro album soltanto in digitale (e peraltro a un prezzo abbordabilissimo), riservandosi in futuro la possibilità di editare una copia fisica. Segno della crisi o segno d'intraprendenza, per raggiungere facilmente il pubblico più vasto possibile? Ai posteri l'ardua sentenza e veniamo ad una analisi di “Silver Bullet” , in parte dedicato (è facile intuirlo) ai werevolves (uno o meglio una di esse campeggia già sulla cover). L'intro ‘recitata' ci pone subito in un contesto da lupi mannari, poi parte la titletrack: energica, con suoni abbastanza moderni, dal ritornello ultramelodico animato dalla bella timbrica chiara del singer Nando Dessena. A dire il vero c'è meno solarità nei brani successivi: “Opus Die” inclina anzi verso un classico heavy metal (non è l'unico caso, si veda ad esempio “$alevation”, una dura critica della mercificazione religiosa), e il chilometrico refrain di “The scarlet Whore” è comunque molto arrembante e diretto. Si torna all'hard rock puro con “Wait until Dark”, uno di quei brani che ti spara subito il coro del refrain e poi te lo ripropone due minuti, quando praticamente lo hai già imparato! Un bel po' di sana potenza di “Eyes open Wilde”, quasi priestiana in alcuni passaggi, mentre “Of Beauty and Vanity” si concede uno splendido intermezzo strumentale a metà fra il medievale e l'epico. Forse non sarà in tono con il resto del disco, ma ci sta benissimo! Solida e trascinante la conclusiva “Shades”. Ben poche sbavature per un disco riuscito e del quale si auspica, a questo punto, una pubblicazione ‘vera'!
(Renato de Filippis) Voto: 7.5/10 |
Metalloitaliano |
Mentre ammiriamo la copertina di questo full-length degli Hideweaver, con tanto di cacciatrice di lupi mannari, pronta a sferrare le ultime pallottole d'argento a qualche malcapitata creatura delle tenebre, non possiamo fare a meno di pensare che l'illustrazione non sia altro che la trasposizione grafica di quello che il gruppo intende trasmetterci con la sua musica. Dark, un tocco di gotico, vampirismo e musica HIM-style ci si attenderebbe, dunque da questa band, ed invece no, tutt'altro. L'opener, che da il titolo al disco, è forse l'unico brano che mantiene, almeno nell'intro, i propositi fantasy della cover, ma già dopo qualche ascolto ci si rende conto che il pezzo è un ottimo mid-tempo metal con azzeccati inserimenti di synth e tanto di ritornello catchy. Nelle tracce “Opus Die”, “Of Beauty And Vanity” ma soprattutto in “Eyes Open Wide” la band plasma un altro stile accostabile perlopiù al miglior power metal in circolazione con drumming tirato, riff, a chitarre gemelle, degni dei migliori Helloween-Deris Era, ed assoli davvero molto pregevoli tecnicamente. “Wait Until Dark” è un altra ottima traccia dal retrogusto “Stratovarius”, ci si stupisce però di più ascoltando “The Same Old Song”, brano catalogabile come un moderno quanto inaspettato AOR molto radiofonico. “Wash My Tears Away” è un pezzo dai riff granitici tipici del metal classico, dove ancora una volta, la bravura ed il talento nell'eseguire gli assoli emergono inequivocabilmente. In “Shades”, pezzo dalle venature prog che chiude il disco, il singer Nando Dessena da il meglio di se con una timbrica calda e ricca di pathos che raggiunge, sul finale, le vette più alte. Va indiscutibilmente constatato che l'album in questione è un ottimo prodotto dagli standard qualitativi altissimi e dal contenuto davvero variegato. E' presumibile che i vari componenti della band, abbiano nel loro background differenti preferenze musicali in ambito hard, e quindi abbiano portato negli Hideweaver le loro influenze ed i loro differenti stili. Ne esce un lavoro eterogeneo ma assai fluido e ben assemblato che migliora ad ogni ascolto. Se amate il power, le sonorità scandinave ma anche la melodia, l'AOR e un po' di prog non perdete tempo, andate sulla vostra piattaforma digitale preferita ed acquistate questo disco. |
Metalwave |
Vedendo la copertina ed il titolo posso già dire che il disco degli Hideweaver, band di Forlì, si apre in perfetto stile Van Helsing o come in un film di licantropi ed opta ovviamente per le pallottole d'argento per sgominare la minaccia. Dopo vari cambi di line up (ormai una nota fissa nella biografia di molti gruppi), la partecipazione a compilation tra cui quella dell' ”Italian Metal Alliance” ed a una Lituana, sarei curioso di sapere come c'hanno pensato, due precedenti demo-CD, uno dei quali utile guida per la pubblicazione di Silver Bullet, arrivano a pubblicare questo primo loro lavoro di ben 50 minuti. Il genere che intendono proporci questi cinque musicisti è un power metal maggiormente ricco rispetto a quello che spesso mi sono trovato di fronte, forse anche per carenze personali, che è riuscito già dalla prima traccia a convincermi maggiormente...augurandomi che non perdano colpi, proseguo con le tracce. I tratti tipici del genere non cambiano molto, ma vengono arricchiti da synth che danno quel tocco in più. Le chitarre plasmano quel ritmo e quei riff che riescono a prenderti oltre che a giri veramente dal tratto medioevale come in “The Same Old Song” che catturano l'attenzione. Forse “The Scarlet Whore”, come anche in precendeza “Opus Die”, richiamano un po' troppo le canzoni canoniche del genere, ma la bravura dei musicisti non passa certo inosservata, come anche la voce di Nando che dà prova della sua versatilità e preparazione. Bellissimo l'assolo in “Wait Until Dark” che non fa che confermare il fatto che i due chitarristi fanno un lavoro non indifferente nel corso del disco...meno male perché sinceramente l'inizio di questa traccia con il coro a cappella non mi aveva molto convinto. Le varie canzoni si alternano dal punto di vista stilistico passando da registri più lenti e melodici a tratti più aggressivi e veloci, ma ciò che accumuna, oltre all'ottima esecuzione, è la particolare propensione a curare ogni aspetto della canzone: si vede che i componenti della band curano molto il suond e la metrica delle proprie composizioni, aspetto non indifferente al giorno d'oggi dato che spesso mi trovo di fronte a gruppi che puntano più sulla quantità che sulla qualità. In conclusione, “Silver Bullet” è un disco che piacerà sicuramente a chi è amante del power metal nelle sue forme; personalmente credo sia lodevole il fatto che abbiano aggiunto qualche nota in più, ma non è riuscito a tenermi l'attenzione viva fino alla fine...forse il fato non vi ha fatto beccare il reviewer ideale per il vostro genere, ma avete enormi potenzialità e la vostra preparazione è invidiabile, quindi complimenti! |
Rock it |
Gli Hideweaver vengono da Forlì e ci propongono un album tutto d'un pezzo, perfettamente integrato nei cliché dell' AOR power metal internazionale, che però non si perde in mezzo alla miriade di band che affollano questo genere, che vanta cultori e detrattori in egual misura.
La band ha un cantante veramente bravo, che non annoia e non si lancia in acuti più grandi di lui, per il solo gusto di mostrare gli addominali. I musicisti che lo accompagnano non sono da meno e a me sembra di ascoltare un disco della mia epoca d'oro dei giochi di ruolo, dei brufoli e degli Helloween . In ballad come "The same old song" la voce ricorda addirittura, per timbrica e in enfasi, quella degli Skid Row di "Slave to the grind".
Qualche falsetto e manierismo di troppo ci può anche stare, si parla pur sempre di metal, un genere che ha già dato tutto e può solo trovare buoni esecutori, perché i tentativi di svecchiamento degli anni 90 hanno provocato più di un imbarazzo, quindi, per quanto riguarda il sottoscritto, viva la old school e viva gli Hideweaver, ai quali auguro un ottimo futuro anche fuori dal nostro paese, di solito ingrato nei confronti di coloro che suonano bene. |
Hardsounds |
Ululati. Una porta che scricchiolando si chiude. Uno sparo (sicuramente di un proiettile d'argento). Le tastiere ammalianti introducono la notte di luna piena degli Hideweaver. Niente emo-vampirismi che vanno tanto oggigiorno, con una grandissima eleganza il gruppo propone una originale e nobile miscela di heavy metal e AOR suonata con la tecnica del prog e di chi potrebbe benissimo inondare le canzoni di tecnica, ma non lo fa sapendo che il troppo storpia e in fondo è difficile migliorare certe composizioni incluse in 'Silver Bullet'. Prendiamo la titletrack ad esempio che rappresenta il perfetto biglietto da visita del disco, se la strofa sembra calda, tuttavia è il ritornello che si supera, condito da tastiere che proiettano raggi di luna e ci portano dove i Journey sapevano emozionare. La voce è particolare, più adatta al rock adulto che al metal, o al prog rock, non certo perfetta (lo si sente in "Opus Die" , in cui affanna leggermete dietro la struttura rocciosa e frenetica del pezzo), ma dà il suo meglio nella luccicante "The Same Old Song" . In breve in questo pezzo gli Hideweaver fanno mangiare la polvere ai sedicenti gruppi che fanno i maturi con una prestazione di una delicatezza melodica sui livelli dei primi Dream Theater (assolo magnifico), senza rinunciare alle chitarre dure in ogni caso. Anche i pezzi più heavy si piazzano aristocraticamente al di sopra delle uscite medie, il genere è talmente particolare che non riesci ad afferrarlo, ma intanto la potenza melodica di ogni frammento di 'Silver Bullet' è penetrata per bene nel cervello e nel cuore soprattutto. Giusto "Wait Until The Dark" sfigura rispetto al resto dei brani, a causa della sua struttura più semplice che fa avvicinare l'ombra dei Poodles . L'omogeneità dell'album è preservata da uno stile assolutamente inconfondibile, che si tratti di cavalcate power metal o irregolari canzoni dai ritmi cangianti strofa dopo strofa: le chitarre anfibie si tengono aggressive, ma aggraziate, la tastiera supera i confini strettamente musicali, e in "Of Beauty And Vanity" introduce l'assolo di chitarra disegnando paesaggi incantevoli e magici. Eppure tutto è molto naturale e spontaneo, la colonna sonora di un incantesimo. Sfumature d'ogni tipo accolgono "Shades" , in cui strati di polvere di stelle si materializzano e fanno ciao-ciao alle miriadi di band power metal che hanno provato a comporre un'intro così suggestiva, per non parlare poi del ritornello che mette alla prova l'ugola del cantante. Quanta bellezza in questi veri e propri inni al dandismo musicale. |
Stygian Sounds |
Hideweaver's Silver Bullet is just one of those random debuts I checked out. I do it from time to time seeking new blood and I was in the mood for something fresh. Basically, I comb through a bunch of samples until something is good enough to listen to a full album and Hideweaver sounded good enough for that treatment at least.
After listening to Silver Bullet I'd say this is a pretty well put together album for a self released/independent debut. I don't hear a lot of power metal starting off this well and doing it on their own. Nor do I hear a lot of power bands that catch my attention from Italy. Though not a full stylistic match I do hear some comparisons to fellow countrymen The Dogma musically and in the vocals. There's also a certain comparison to be made in their themes. When I saw the cover art for Silver Bullet it reminded me a lot of something The Dogma might have with it's style and werewolf on the cover. This is not symphonic or as gothy as The Dogma though and that's where the comparisons end. Musically, I hear more Saint Deamon meets newer Nocturnal Rites as this is grounded in power metal, but also draws a bit on melodic rock hooks. Vocally I also get a bit of Mechanical Poet as the vocalist is somewhat subdued, but solid. All in all, this just has nice songwriting with a good variation between melodic hooks and power metal punch.
When I went into this one I was looking for a promising young band and that's what I got. Hideweaver are an up and comer that I would say is worth keeping an eye on. Always nice to hear some new blood doing power metal well.
Highlights: Silver Bullet, Wash My Tears Away, The Scarlet Whore
Rating - 3.5/5 |
Dangerdog |
Though I don't quite get their name, I do get Hideweaver's metal. Being from Italy, it's not to difficult to guess, as your top choices seem to be power metal, melodic hard rock, or sleaze glam rock. Hideweaver and their debut album Silver Bullet is firmly in the first camp of melodic, heavy, and power metal. Honestly, they're pretty good, and this is a decent album for European power metal.
Essentially, because this is typical Euro-power metal, I could stop with those thoughts, and with the score above, call it a day and you'd probably have enough information. Yet that seems a bit reductionistic, if not unfair. And considering my usual verbosity, you're might think I'm slipping or sick.
So let's hit some highlights. First, I really like the vocals. Although he's not always that clear or strong, Nando has decent melodic style. Sometimes he reminds me of a mixture of Tobias Sammet and the singer from the defunct Swedish power metal band Supreme Majesty, Joakin Olsson. Second, the arrangements, while, again, traditional power metal, are lively and interesting. I won't say there's progressive metal here, but given time I think this could develop. Shades comes close. Most songs have an underlying rock groove, allowing the listener to tap his toes while his pumping his fist. Take note of The Same Old Song. Pace varies, but there's real strength in the rhythm section. Finally, the lead guitar work, always a favorite of mine, is rather interesting. It falls into the neo-classical metal category, and that's just fine. But that the best thing is that its diverse and draws your attention.
The aforementioned The Same Old Song and Shades are top tracks. Also, consider Of Beauty and Vanity, Wash My Tears Away, and Wait Until Dark for some entertaining melodic metal. Overall, Hideweaver and Silver Bullet is entertaining, as Euro-metal goes, and shows real promise. They've been at it for many years now, so let's hope for more in the future. Recommended. |
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